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News: SANTA MESSA DI NATALE 2022

Posted by giacomo on 2022-12-18 11:48:53 CET

SI INFORMA CHE ANCHE QUEST'ANNO CI SARÀ IN SAN DONATO DI VARAZZE LA SANTA MESSA DI NATALE  DELLA NOTTE ALLE ORE 22:00 .

Al termine , come di consueto, nel piazzale antistante la chiesa  ci scambieremo gli Auguri  !!

Un augurio cordialissimo a tutti di un Santo Natale di serenità e pace, anche ai popoli in guerra e per tutti coloro che stanno soffrendo.

 

Secondo le nuove indicazioni è ancora OBBLIGATORIA L’IGIENIZZAZIONE DELLE MANI mentre l’uso della mascherina rimane raccomandato.

Ricordiamo inoltre che chi dovesse presentare sintomi influenzali o dovesse essere sottoposto a isolamento non può partecipare alle celebrazioni.

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News: festeggiamenti in onore di San Donato Agoto 2020

Posted by giacomo on 2020-07-29 15:21:33 CEST

Confraternita di San Donato - Varazze

Festa di San Donato – Varazze 2 Agosto 2020

 

Programma:

Venerdì 31 luglio ore 21,00 Chiesa di San Donato:

Rosario e riflessioni sulla vita del Santo

 

Sabato 1 Agosto ore 21,00 Chiesa di San Donato:

Concerto per Armonium diretto dal M° Giovanni Musso

 

Domenica 2 Agosto ore 9,00 Chiesa di San Donato:

Santa Messa Solenne officiata dal nostro parroco Don Claudio Doglio.

LA CHIESA RESTERA' APERTA SINO A SERA.

Venerdi 7agosto,festa liturgica di San Donato – ore 21,00,S. Messa a conclusione dei festeggiamenti.

 

Siete tutti invitati sul nostro Colle per partecipare a questa ricorrenza.

 

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News: Stemma Citta' di Varazze

Posted by giacomo on 2020-07-28 16:50:31 CEST

COMUNICATO STAMPA

Il 2 agosto 2020, in occasione della Festa del Santo titolare, all’interno dell’antica chiesa di San Donato, da sempre proprietà comunale, alla presenza del Sindaco e del Parroco, verrà posto lo Stemma della Città di Varazze.

Premessa

L’epidemia di peste del ‘600 ovunque imperversa, ma Varazze ne è preservata, i varazzini si ricordano allora il precedente di tre secoli prima, quando nel 1376 Caterina, tornando da Avignone si fermò a Varazze e la salvò dal ‘mal contagioso’: sicuramente anche questa volta il miracolo è opera della Santa senese. Memori delle grazie ricevute, nel settembre del 1630 il Minore e Maggiore Consiglio deliberano “…che atteso la grazia fattaci dalla S.V.M. per intercessione della gloriosa S.Caterina da Siena preservati dal mal contagioso dovessimo mostrarci grati, con qualche dimostrazione et affetto…” e decidono di attuare finalmente “Il voto solenne fatto alla gloriosa Santa”. Sono passati tre secoli per onorare quel voto, ma in verità i tempi non sono ancora maturi: devono passare ancora quindici anni per restaurare la Cappella a levante della città che aveva l’accesso verso il mare e infine nel 1652 si realizza la nuova chiesa ruotando di novanta gradi l’edificio precedente. A testimonianza che per rispettare quel voto l’edificio sacro è di proprietà del Comune, all’interno della chiesa è posto lo stemma della Città di Varazze.

 

Un’altra chiesa può godere pienamente e motivatamente dello stesso diritto.

La chiesa di San Donato con l’intera sommità del Colle del Parasio è di proprietà del Comune, testimonianza e conseguenza di quando nel XII secolo, abbandonato il castello e l’edificio religioso, i Marchesi Aleramici lasciarono l’intera area cinta dalle poderose mura difensive alla Comunità locale. Da tempi antichissimi dunque, il Comune, a nome della comunità locale tutta, ha sempre gestito questa singolare proprietà. La documentazione riguardanti i tempi più antichi è ovviamente scarsa, ma sappiamo che era prassi che fosse il Comune a nominare i massari che amministravano la chiesa, come prova un documento del 1575. Nel 1639 quando la chiesa è ricostruita, il Comune partecipa alle spese con un contributo di 200 lire genovesi. E quando la chiesa è lesionata dal terremoto del 1887, sollecitamente interviene per consolidarla.

Con Deliberazione n°141 del 4 giugno del 2002 il Comune ha affidato custodia, amministrazione della chiesa e gestione dell’area circostante, rispettivamente alla Confraternita di San Donato e alla Associazione Culturale San Donato, continuando comunque a mantenere, come ha fatto per decenni e secoli, la sua attenzione su questa singolare proprietà.

Proprietà che non porta su di sé il sigillo della proprietà pubblica: lo stemma della Città di Varazze.

Confraternita e Associazione Culturale hanno voluto porre rimedio a questa mancanza.

Hanno affidato il compito a due soci e confratelli, maestri nell’arte dell’intaglio e della pittura, Vittorino Siri e Bruno Ghibaudo, di realizzare in legno scolpito e dipinto l’antico stemma di Varazze.

Domenica 2 agosto, festa di San Donato, alla presenza del Sindaco di Varazze Alessandro Bozzano e del Parroco di S.Ambrogio Claudio Doglio, al termine della messa mattutina delle ore 9, all’interno della chiesa verrà posto lo stemma della Città di Varazze. Si porrà così il giusto sigillo di una vicenda secolare di bella convivenza e collaborazione fra l’intera comunità varazzina, il Comune, gli abitanti del borgo e i volontari dell’Associazione e della Confraternita che in continuità con un grande passato custodiscono tradizione e cultura del luogo che vide la nascita di Varazze.

 

Confraternita di San Donato e Associazione Culturale San Donato VARAZZE 

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News: S. Natale 2019

Posted by giacomo on 2019-12-23 20:36:41 CET

 

La notte di Natale, il 24 dicembre 2019, dopo la Santa Messa officiata alle 22.00, la comunità di S.Donato di Varazze accoglie con gioia il Natale con panettone, canestrelli e vin brulè per tutti!

Per chiunque abbia voglia di festeggiare l'arrivo del Natale in compagnia nell'atmosfera magica di S. Donato, questa è l'occasione.

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News: Festeggiamenti di S.Donato 2019-Comunicato Castrum d'argento

Posted by giacomo on 2019-07-26 15:52:36 CEST

Accanto ai secolari festeggiamenti a San Donato che nella prima domenica di agosto si svolgono nel borgo del Parasio, si è ormai consolidata una nuova tradizione: la consegna del Castrum d’Argento.

A pieno titolo possiamo definire “tradizione” un avvenimento che coinvolge cittadini e autorità e che è diventato l’emblema della gratitudine e della riconoscenza della Città intera ai suoi figli migliori e che si svolge ormai da quasi un quarto di secolo.

Nel corso degli anni hanno ricevuto l’ambita targa d’argento esponenti dell’arte, della cultura, dello sport e del volontariato sociale che con la loro attività hanno portato prestigio alla città di Varazze.

Quest’anno si sarebbe svolta la 24° edizione…Ma, per la prima volta, l’Associazione Culturale San Donato, ha inteso applicare l’art. 5 del regolamento: “ l’associazione San Donato può, a suo insindacabile giudizio, soprassedere nel corso di uno o più anni all’assegnazione del premio “.

Crediamo che questa scelta, lungi dallo sminuire l’importanza del Castrum d’Argento, in realtà rafforzi e aumenti il prestigio dell’iniziativa. Perché dimostra che ogni scelta compiuta nel passato, nell’individuare la persona o l’Associazione da premiare, così come sarà per il futuro, è il frutto di una valutazione attenta e unanime. E che quando si presenta il caso, come quest’anno, di più indicazioni, tutte meritorie, ma con nessun candidato che chiaramente emerge sugli altri, è più corretto non consegnare il Castrum, in attesa che, con le prossime edizioni, si individui un candidato al quale unanimemente e convintamente si possa assegnare l’ambito riconoscimento.

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News: Festeggiamenti di S.Donato 2019

Posted by giacomo on 2019-07-26 15:43:28 CEST

Associazione Culturale “SAN Donato”

Varazze (SV) Via Parasio, 1 – Aderente All’ A.N.S.P.I.

www.sandonato-varazze.it – sandonatovarazze@gmail.com

1-3-4 AGOSTO 2019 COLLE DEL PARASIO

CELEBRAZIONE E FESTEGGIAMENTI PER SAN DONATO

COL PATROCINIO DELLA CITTÀ DI VARAZZE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiesa di San Donato – Varazze Parasio

Programma festeggiamenti per la festa del Santo Patrono.

Come consuetudine nella prima domenica di agosto si svolgeranno i festeggiamenti in onore di San Donato ( secondo vescovo di Arezzo e martire ), nella antichissima chiesa, un tempo pieve e prima parrocchia di Varazze, situata sul colle del Parasio, fra i resti del castrum romano-bizantino

Programma:

giovedi 1 agosto – ore 21 – Incontro di preghiera.

Sabato 3 agosto – ore 21,15 – Concerto con il soprano Veronica Repetto ed il tenore Silvano Santagata – All’armonium il maestro Giovanni Musso. ( ingresso libero )

Domenica 4 agosto – ore 9,00 – S.Messa celebrata dal parroco di Sant’Ambrogio don Claudio Doglio,animata dal coro dell’Annunziata.

Ore 20,30 – Vespri.

Ore 21,00 – Processione attorno al colle con la statua del Santo ed i Crocifissi delle confraternite varazzine. Presterà servizio la banda cittadina Cardinal Cagliero.

Mercoledi 7 agosto,festa liturgica di San Donato – ore 21,00 – S.Messa.

 

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News: Riconoscimento al Sig. Siri Vittorino -inaugurazione armonium

Posted by giacomo on 2018-12-03 12:15:10 CET

Chiesa di San Donato – Varazze

Sabato 15 dicembre 2018 con inizio alle ore 16,00 a cura della confraternita di San Donato,consegna riconoscimento all’artigiano provetto Siri Vittorino che col suo impegno ha contribuito ad arricchire ulteriormente il patrimonio artistico e religioso della chiesa.

A seguire inaugurazione dell’armonium da concerto,(Pairetti-Torino,inizio novecento ,sistemato degnamente nel soppalco del vecchio organo) con un concerto del maestro Giovanni Musso.

Saranno presenti le massime Autorità cittadine.

Al termine rinfresco sul sagrato della chiesa.

La popolazione è caldamente invitata.

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News: Festeggiamenti di S.Donato 2018

Posted by giacomo on 2018-07-08 10:29:00 CEST

Associazione Culturale “SAN Donato”

Varazze (SV) Via Parasio, 1 – Aderente All’ A.N.S.P.I.

www.sandonato-varazze.it – sandonatovarazze@gmail.com

4-5 AGOSTO 2018 COLLE DEL PARASIO

CELEBRAZIONE E FESTEGGIAMENTI PER SAN DONATO

COL PATROCINIO DELLA CITTÀ DI VARAZZE

 

 

 

 

 

 

 

 

 



PRESENTAZIONE

Anche quest’anno il 4 e 5 di agosto sul Colle di San Donato nel borgo del Parasio l’Associazione Culturale San Donato con la Confraternita di San Donato mantengono viva l’antichissima tradizione dei festeggiamenti in onore di San Donato. Ogni anno si rende evidente come fede e devozione s’intrecciano con volontariato e impegno nel mantenere vivo un evento che alimenta il senso di appartenenza di una comunità.

Quando, come a San Donato, volontari con il loro impegno lavorano per condividere momenti religiosi, culturali o d’intrattenimento, si compie un evento speciale: uomini e donne si incontrano e festeggiano loro stessi, la voglia di stare insieme e di celebrare la propria identità. E questo non è poco. Un grande filosofo, recentemente scomparso, con acute parole ha definito la società in cui viviamo come “ società liquida”. Una società che ha perduto i propri punti di riferimento, che non offre più un tessuto entro il quale ciascun uomo si possa sentire come a casa propria, ma che “condanna alla solitudine il cittadino globale”. Le feste di quartiere sono poca cosa rispetto all’immensità del mercato globale, che induce a vivere per il consumo, sostenendo l’illusione che siano i suoi prodotti a dare la felicità…Ma le nostre feste sono granelli che accanto ad altri granelli, mantengono vivo il senso vero di una comunità…Per questo la Festa di San Donato continua da tempo immemorabile. E per poter continuare, non è sempre la stessa ma cambia, come cambiano i tempi.

Nei primi anni del 900 la grande statua di San Donato, opera di G.B. Rebagliati “ u scultu” veniva portata in processione lungo la strada provinciale fino al borgo di Bolzino; oggi la processione si snoda attorno al Colle nel buio della sera e simbolicamente porta la piccola cassa lignea con l’immagine del Santo, ma ancora mantiene il suo autentico significato.

Questa pubblicazione informa cittadini e turisti sul programma dei Festeggiamenti e testimonia come San Donato sia sempre considerato un patrimonio dell’intera città: basta osservare le numerose ditte e imprese che con il loro inserto pubblicitario sponsorizzano l’avvenimento. Anche a loro deve andare il più vivo ringraziamento per l’affetto che dimostrano a questa tradizione con il loro concreto contributo.

Da tempo la Festa si è arricchita di un prestigioso evento: la consegna del Castrum d’Argento che quest’anno sarà consegnato al Gruppo Teatrale Don Bosco, meritorio gruppo varazzino che fa Teatro e mantiene vivo un importante patrimonio: il nostro dialetto. Tangibile segno che in questa difficile società, in realtà sono in tanti a fare cultura e a mantenere vivo il senso di appartenenza della comunità.

 

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Culturale San Donato

 


CHIESA DI SAN DONATO – VARAZZE – PARASIO

FESTEGGIAMENTI IN ONORE DEL SANTO PATRONO


 

Come consuetudine nella prima domenica di agosto si svolgeranno i festeggiamenti in onore di San Donato,secondo vescovo di Arezzo e martire,nella antichissima chiesa (un tempo pieve e prima parrocchia di Varazze) posta sul colle del Parasio (fra i resti del castrum romano-bizantino), tanto cara a generazioni di varazzini.

Programma generale


 

Giovedi 2 agosto

Ore 21,00 – Esposizione eucaristica – Vespro – Omelia – Benedizione.


 

Sabato 4 agosto

Ore 21,00 – Serata musicale con il complesso “ Nino Morena “.

Nel corso dell’intrattenimento si terrà la cerimonia di consegna del prestigioso Premio CASTRUM d’ARGENTO che quest’anno viene assegnato al Gruppo Teatrale Don Bosco, in considerazione dell’impegno e passione profusa nel campo teatrale ed in particolare per il rilancio della cultura dialettale.

Saranno presenti le massime Autorità cittadine.


 

Domenica 5 agosto

Ore 9,00 – S.Messa celebrata dal parroco di Sant’Ambrogio don Claudio Doglio,animata dal gruppo vocale Chicchi di Riso.

Ore 20,30 – Vespri – Al termine processione attorno al colle con la statua del Santo ed i Crocifissi delle confraternite varazzine – Benedizione sacerdotale.

Presterà servizio la banda Cardinal Cagliero.


 

Martedi 7 agosto – Festa liturgica di San Donato

Ore 20,30 – S.Messa a suffragio dei benefattori defunti.


*Curriculum del Gruppo Teatrale “ Don Bosco “ di Varazze

Il gruppo teatrale Don Bosco è una realtà che da più di cento anni lavora per il divertimento e la promozione culturale soprattutto del teatro dialettale.

Le sue lontane origini sono rappresentate dalla “ Filodrammatica Don Bosco “ fondata da giovani che frequentavano l’oratorio salesiano fini dai primi anni del secolo scorso.

Dopo la seconda guerra mondiale la filodrammatica riprende con impegno il suo cammino animata da giovani e meno giovani che si danno il cambio a calcare le scene.

Il gruppo è solo maschile ma dopo gli anni ’60 anche le ragazze vengono ammesse a far parte del gruppo teatrale ed inizia così la storia contemporanea dell’attuale compagnia.

Intorno al 1980 il gruppo inizia a portare i sui lavori,rigorosamente in dialetto ligure,ed affrontare il giudizio del pubblico di altre regioni con commedie “ goviane “ e di altri autori liguri contemporanei,sui palcoscenici di numerose città: Verona,Vicenza,Varese,Laveno,Vercelli,Bolzano,Macerata,Latina senza comunque dimenticare gli angli tipici della terra ligure.

Le produzioni sono anche servite alla raccolta di fondi per “Telethon” – “30 ore per la vita” – “Aism” – e bambini di Chernobyl,ulteriore prova di un certo modo di fare teatro.

Fare teatro amatoriale vuol dire farlo con passione,dedicandogli il proprio tempo libero,ritrovando il piacere di comunicare con gli amici che lavorano ad un progetto comune senza dimenticare le proprie origini e la propria cultura.

Gli interpreti delle varie commedie presentate in questi ultimi anni sono:

Gianni Way (segretario nazionale della federazione italiana teatro amatori),Gloria Corso,Teresa Bolla,Filippo Ghigliazza,Alfredo Valle,Elvira Todeschi,Eugenio Rusca,Ilaria Colombo,Margherita Alipede,Julia Maklaklova,Paolo Guido,Maria Buscaglia,Piero Molinari.


 

Repertorio:

Barba e capelli – Nifer – 47 o morto che parla – O casanova de Camoggi – Articolo v – O barba Nicolin – Tutto in fumme – Sotto a chi tocca – Ne l’è veo…ma ghe creddo – L’aegua cuà – Serse l’avvocato de cause perse -.

 

Giovanni Celesia (Jan Neer), il nostro Henry Cartier Bresson

La fotografia oggi è un'attività considerata di pratica comune, l'enorme sviluppo tecnologico e la diffusione dei sistemi fotografici integrati negli smartphone hanno permesso ad ognuno di noi di cimentarsi in questa materia quotidianamente e con ottimi risultati.

In passato non era certamente così: la fotografia iniziò la sua diffusione in ambito commerciale dal 1888 grazie alla kodak che sviluppò un prodotto di massa, ma i limiti tecnici delle fotocamere di fine 800 non erano pochi, ad esempio l'assenza totale di autofocus e di sistemi esposimetrici precisi, l'ingombro notevole e l'elevato costo di sviluppo su lastra. Fotografare quindi non era appannaggio di tutti.

I fotografi avevano possibilità minime di sperimentare e spesso si limitavano a scattare unicamente ritratti di famiglia oppure soggetti statici, con relativo uso della fantasia e del talentoartistico.

Così non fu per un nostro varazzino che nacque a Casanova, battezzato nella chiesetta della natività di Maria SS.ma, l'11 aprile del 1860, con il nome di Giovanni Maria Celesia. Figlio di Vincenzo Celesia, procuratore del Re d'Italia ed originari di Varese Ligure.

Egli fu un eccezionale fotografo, prima per passione e poi anche per professione, dotato di un talento davvero singolare.

Le sue fotografie si riconoscono ancora oggi immediatamente, sia per la qualità dell'emulsione, della nitidezza e dello sfocato selettivo, ma anche e soprattutto per la grande cura della composizione, mai banale, un misto tra uno street photographer attuale ed un paesaggista esperto.

Il nostro Henry Cartier Bresson.

Celesia era in grado di cogliere l'attimo con rara sensibilità, amava fotografare soggetti naturalistici, ma anche ritratti: le sue sorelle erano spesso tra i soggetti sperimentali. Gli anziani che hanno avuto il piacere di conoscerlo, lo descrissero come un uomo molto autoritario e distinto, sempre con la sue Rolleiflex medio formato al collo, un bastone, una coppola ed i pantaloni "alla zuava" dentro ad alti stivali mentre si aggirava per il nostro entroterra che egli amava molto.

Si arruolò nell'esercito e vi fece carriera fino al grado di Colonello con cui si congedò. Durante il suo servizio militare ebbe modo di fotografare moltissime montagne della Val d'Aosta e dell'Alta Val Tanaro, collaborò anche con l'autorevole rivista del Club Alpino Italiano e nel 1912 pubblicò un servizio sul Monte Bianco regalando scatti di notevole e riconosciuta bellezza.

Giovanni Maria Celesia firmava le sue fotografie utilizzando uno pseudonimo straniero di probabile origine olandese: «Jan Neer». Moltissime sue fotografie sono numerate e firmate con l'acronimo JN oppure J.Neer. Non si conoscono precisamente le ragioni di questo nome d'arte, c'è chi ipotizza che lo adottò a seguito di una lunga permanenza nei Paesi Bassi.

Ebbe anche uno studio fotografico a Varazze nel borgo del Solaro presso la farmacia Internazionale, ma operò anche a Savona ed in altre cittadine della riviera ligure.

Non abbiamo notizie riguardo la sua vita privata, probabilmente non si sposò e non ebbe figli, morì nel 1946 a Varazze accudito dalle sorelle, nella sua casa in via Arzocco 15.

La sua eredità fotografica ci è giunta frammentata ed incompleta e purtroppo non si è mai potuto accedere al suo archivio per intero ed auspichiamo che chiunque possegga fotografie di "Jan Neer" abbia il piacere di condividerle contattando l'Archivio Storico Fotografico di Varagine.it in modo da poterle preservare e divulgare, come un dovere ed un servizio che ciascuno di noi possiede nel tramandarsi del nostro straordinario patrimonio culturale.

                                                                        Paolo Cerruti

 


 

 

 

Carro-Carattino

Nel medio evo e anche in età moderna, i cantieri navali varazzini erano tra i migliori al mondo.

La loro fama attirava committenti da tutta Italia e anche dall’estero.

A Varazze furono costruite imbarcazioni di tutti i tipi e di tutte le stazze.

L’esperienza acquisita in secoli di intensa attività formò abili mastri d’ascia, calafatti, carpentieri e tagliatori di legno, che venivano richiesti da tutta la Liguria.

La posizione geografica del nostro paese agevolava i rifornimenti delle materie prime, principalmente del legname, proveniente dal Sassello e dall’Olba.

Molte furono le famiglie varazzine che si specializzarono nella costruzione dei natanti:

Accinelli, Amico, Baglietto, Bozzano, Bozzo, Busso, Camogli, Carro, Carattino, Cerruti, Ciarlo, Craviotto, Damele, Dondo, Fazio, Fava, Ferro, Gavotti, Guastavino, ecc.

Già nel 1200 c’è traccia del cantiere navale del mastro d’ascia Dondo degli Infanti. I suoi discendenti nel 1300 avevano cantieri anche a Savona.

Nel 1300/1400 i Gavotti originari del Sassello pur non essendo mastri d’ascia ma ricchi “Signori”, avevano un loro cantiere per piccole imbarcazioni.

Molte nobili e ricche famiglie savonesi e genovesi impiegavano i loro capitali, molto spesso frutto di usura, acquistando parti di cantieri e imbarcazioni in difficoltà.

Una delle famiglie più antiche e importanti di Varazze era quella dei Carro.

Erano “Signori” e occupavano i posti più importanti del tessuto sociale, ma la loro eccellenza era il “capo d’opera” e “mastro d’ascia”.

Ma che fine hanno fatto i Carro? Si sono estinti nel 1600?

Luciana Gatti e Furio Ciciliot nel loro libro “Costruttori e Navi” hanno fatto una profonda ricerca di tutti i mastri d’ascia varazzini dalla fine del 1400 a metà del 1800.

Della famiglia Carro hanno trovato 11 mastri d’ascia e due calafatti, dal 1400 al 1600.

Nel 1400 si ha traccia di due cantieri Carro, quello di Giovanni e Pietro fu Antonio e di Antonio fu Francesco. Antonio aveva anche una scuola per apprendisti, ove imparò l’arte del mastro d’ascia il quattordicenne Giovanni Damele di Agostino di Casanova di Varazze, che qualche anno dopo andò a lavorare in Portogallo. Altri abili mastri d’ascia Damele emigrarono a Tabarka, ove si specializzarono nella costruzione di coralline e quando la comunità ligure fu trasferita a Carloforte, i discendenti vi continuarono l’attività.

Francesco, Giovanni e Stefano Carro figli di Antonio nel 1500 avevano tre cantieri navali molto attivi e costruirono decine di barchi di tutte le stazze.(brigantini e caravelle) Andrea figlio di Francesco, Bartolomeo di Giovanni e Gio Batta figlio di Stefano, continuarono la frenetica attività per tutto il 1500, recandosi spesso a lavorare in altri cantieri liguri, collaborando nella costruzione di galee a Genova e Livorno.

Tra le generazioni successive troviamo Lazzaro e Giacomo di Bartolomeo, Simone e Domenico di GioBatta e Michele fu Pietro.

Nel 1600 i cantieri navali Carro spariscono e compaiono quasi dal nulla i cantieri Carattino!

Il libro della Gatti e di Ciciliot riporta dodici mastri d’ascia Carattino, dal 1600 al 1800.

Nella loro mastodontica ricerca non hanno trovato alcun collegamento tra le due dinastie.

I nomi dei primi mastri d’ascia Carattino (1600), ovvero Bartolomeo coi figli Lazzaro, Nicolosio e Giacomo e i loro discendenti Gio Batta e Antonio, hanno una grande affinità coi nomi degli ultimi mastri d’ascia Carro. Non è facile però trovare il collegamento.

Nel 1611 e nel 1640 il comune di Varazze fece due censimenti catastali ove troviamo undici nuclei familiari Carro (1611) e nessun Carattino, sei Carro (1640) e un Carattino (1640).

Nelle famiglie Carro del 1611 ci sono i mastri d’ascia Stefano, Lazzaro, Domenico, gli eredi di Simone, di Lazzaro, di Giacomo; il capitano marittimo Antonio Maria; le famiglie di Gio Andrea e Pietro Gerolamo; Battistina fu Giovanni Carro, Despina Carro Ghigliazza, Petrineta Carro Baglietto.

Nelle famiglie Carro del 1640 troviamo i mastri d’ascia eredi del fu Bartolomeo e del fu Stefano Carro; gli eredi del capitano marittimo Antonio Maria Carro; Gio Francesco Carro fu Gio Andrea, Simone Carro fu Gio Andrea, Lazzaro Carro fu Domenico (parroco).

Domenico Carro ebbe anche una figlia, Doralice, che sposò Gerolamo Ansaldo, ricco proprietario varazzino, dal quale ereditò una cartiera lungo il Teiro.

L’unica famiglia Carattino accatastata nel 1640 è quella degli eredi del fu Lazzaro.

Sono elencate le sue proprietà:

  1. Una casa nel “Borghetto”               valore 500

  2. Terra con casa “nelli Ferrari”              “     700

  3. Terra “Belvedere”                                “     125

C’è un atto notarile di vendita del 2 Gennaio 1639, notaio Gio Sisto Chiodo tra il “Sig.”Antonio Giussino fu Giovanni (venditore) e mastro Bartolomeo Carro fu Lazzaro (compratore) di una terra vignata posta a S. Nazaro e Celso in località detta “ li Ferri”, ove detto Bartolomeo aveva già una proprietà confinante. Sempre sullo stesso atto il 5 Ottobre 1654 il Sig. Francesco Giussino figlio del fu Antonio rilasciò la quietanza del definitivo pagamento, con gli interessi al mastro Nicola Carro figlio del fu Bartolomeo.

La proprietà comprata da Bartolomeo Carro è la stessa proprietà che un anno dopo troviamo attribuita agli eredi del fu Lazzaro Carattino (catasto 1640), come abbiamo visto!

I nomi Lazzaro, Bartolomeo e Nicola sono gli stessi dei mastri d’ascia Carattino.

Il 7 Luglio 1639 sui registri della curia penale del comune di Varazze, conservati all’archivio di stato di Savona, c’è una denuncia contro Nicola Carro, poi corretto in Carattino, per porto abusivo di arma.

In un altro registro della curia civile di Varazze del 15/7/1613, pure conservato all’archivio di stato di Savona troviamo citati Domenico Carro fu Gio Batta contro Battistina vedova del fu Giovanni Carattino col figlio Bartolomeo. Come abbiamo visto nella seconda metà del 1500 c’era un mastrod’ascia Bartolomeo Carro fu Giovanni, antenato del fu Giovanni Carattino ?

E quindi logico pensare che la dinastia Carro non si sia estinta nel 1600 ma cambiò il cognome Carro in Carattino.

 

                                                               Mario Damele


 

La millenaria storia di Varazze

 

L’ultimo Quaderno di Storia locale pubblicato dall’Associazione Culturale San Donato e ancora oggi in vendita nelle edicole più importanti della città, ha come titolo “ La millenaria storia di Varazze”.

Arricchita dalle ottime illustrazioni di Roberto Ciarlo la pubblicazione ripercorre i principali avvenimenti storici che anno interessato Varazze e si sofferma su alcuni episodi che, per la loro particolarità, aiutano a comprendere uno specifico momento storico. Anche in questo caso, così com’è stato in altre ricerche storiche, il punto di vista dal quale guardare e quindi raccontare la storia della nostra città, è unico e particolare: il Colle del Parasio.

Non sembri esagerato ricostruire una storia così antica e ricca di avvenimenti facendo perno su di un unico luogo: ma oggettivamente la posizione strategica del rilevo che si erge nell’ansa del fiume ed è stato per secoli unico punto di controllo per i collegamenti tra il mare e l’entroterra, è stata la fondamentale ragione della sua importanza storica.

Il colle ha ospitato la più antica fortificazione a difesa dell’Arsenale romano di Navalia e il primo edificio cristiano, ma nel Quaderno di Storia Locale sono ricordati anche i primi reperti archeologici trovati dalla Soprintendenza e che risalgono all’età del ferro, e sono descritti gli insediamenti dei Liguri, dei Romani, dei Bizantini, dei Longobardi, le incursioni saracene, le opere dei Cistercensi…

La pubblicazione, che ha incontrato grande interesse fra i varazzini e non solo, è un meraviglioso viaggio lungo l’antichissima storia della nostra città che si snoda per oltre duemila anni e segue un percorso le cui principali tappe vogliamo ricordare, anche per indurre altri concittadini a leggere, apprezzare ed amare “ La millenaria storia di Varazze”.

109 a.C. Viene realizzata la via Emilia Scauri. Fra le mansioni romane di Hasta nell’entroterra di Cogoleto e Alba Docilia, l’attuale Albisola, vi è Ad Navalia: verso l’Arsenale romano. Sul Colle si edifica negli anni seguenti il Castrum, terminale della diramazione che collega l’Emilia Scauri e la fortezza a protezione dell’Arsenale.

313 d.C. L’imperatore Costantino emette un editto che rende libera l’adesione alla religione cristiana. Nel 380 d.C. l’Imperatore Teodosio dichiara il Cristianesimo religione ufficiale dell’Impero Romano.

390 d.C. Nell’ambito della fortificazione del Colle del Parasio, così come in ogni presidio romano, si costruisce il primo edificio religioso cristiano. Una lapide ricorda che è stato realizzato un sacellum cristiano al tempo di Sant’Ambrogio. Il Vescovo di Milano morirà nel 397.

550 d.C. Realizzazione da parte dei Bizantini della cinta muraria per proteggere il colle, i resti della quale, fra i più importanti dell’intero Nord Italia campeggiano ancora sul colle. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476, i Bizantini occupano via via buon parte della penisola. Nel 538 occupano la Liguria. Nel 582 Tiberio Maurizio potenzia le fortificazioni liguri a difesa del limes, il confine a nord che li separa dai Longobardi. Convivono ancora sul colle fortificazione e edificio cristiano.

643 d.C. I Longobardi superano il confine e invadono la parte costiera ligure bizantina. Inizia la dominazione dei Longobardi, i quali, a partire dalla fine del 600, si erano convertiti al cristianesimo portando da quel momento nelle chiese dei loro insediamenti le intitolazioni di San Michele e San Donato. Riuso del Castrum e rinnovo dell’edificio religioso.

930 d.C. Distruzione del castello e della chiesa da parte dei Saraceni. Le popolazioni locali, estenuate dalle continue incursioni e decimate dall’ultimo cruento attacco, abbandonano il sito per rifugiarsi più a nord.

950 d.C. Ripresa della presenza della popolazione nel borgo del Palatium e sul colle.

967 d.C. Nasce la Marca Aleramica. Ottone I assegna ai Marchesi Aleramici il territorio che comprende Varagine. Ripristino del Castello e dell’edificio religioso.

1150 Con lo spostamento del centro marchionale verso il mare, sulla collina di Tasca, il Castrum perde importanza e, verosimilmente, decade tutto l’insediamento sul colle, edificio religioso compreso. La chiesa verrà poi riedificata dai Cistercensi dell’abbazia di Tiglieto che, già nel 1131, possedevano terreni agricoli, grangia e mulini proprio attorno al colle del Parasio.

 

                                                                      Carlo Ruggeri

 



 

I DORIA DI VARAZZE – BREVI NOTE INERENTI UN RAMO COLLATERALE DI QUESTA GRANDE FAMIGLIA GENOVESE.

La famiglia Doria ha fatto parte della antica nobiltà genovese ed è annoverata con le famiglie Spinola,Fieschi e Grimaldi fra i casati più illustri della repubblica.

Secondo alcuni studiosi la famiglia trae origine da Arduino di Narbona il quale passando per Genova di ritorno da Gerusalemme nell’anno 950,vi si fermò e prese per moglie una figlia di una ostessa di casa della Volta,dove era alloggiato,nominata Orieta e da qui poi tutti i loro discendenti furono chiamati i figli D’Oria,il primo di essi si chiamò Ansaldo.

Nel 1125 Martino Doria,monaco di San Fruttuoso,fu il fondatore della chiesa di San Matteo in Genova che divenne la chiesa ed il sepolcro di famiglia.

Nel corso del secolo XIII la famiglia,ormai affermata e potente,cercò di espandersi fuori Genova,specialmente verso la riviera di ponente e proprio a Varazze acquistò beni e proprietà dai marchesi di Ponzone e del Bosco (feudatari dell’epoca).

Non abbiamo rinvenuto riscontri documentari di questi acquisti ma sappiamo che nel 1317 il comune di Genova acquista da Corrado De Auria (Doria) proprietà e pertinenze site in Varazze,poste in castro,burgo,villis.

Nel 1340 Nicolaum Antoniu De Auria vende a Simone Boccanegra,doge di Genova, (il quale voleva accentrare il controllo sul territorio),tutto quanto possiede in Varaginis e Cellare (Celle).

Probabilmente il Doria è costretto a vendere tutti i possessi di natura feudale,trattenendo per sé quelli di natura strettamente personale.

Nel 1357 lo stesso Nicola Antonio Doria cede a Genova la propria parte di dominio in Varazze,Celle ed Albisola che il padre suo aveva acquistato nel 1334 da alcuni eredi di Federico Malocelli.

Nel corso del secolo XVI il patrimonio di famiglia fu notevolmente accresciuto mediante l’acquisizione di stabili e terreni,seguendo una costante di molte altre famiglie della nobiltà genovese che si ampliarono mediante la realizzazione di parchi,ville,giardini ed aziende agricole lungo la riviera.

Il patrimonio della famiglia lo possiamo evidenziare tramite diversi atti notarili che abbiamo consultato nell’archivio “ Navalia “ dell’associazione San Donato.

Anno 1683,il Magnifico Agostino Doria,appigiona a Jo.Bapta Camoirano fu Agostino,un edificio per la fabbrica di papero gruzzo (cartiera per carta straccia o grisetta da involgere), sito nel presente luogo di Varagini ubi dicitur (nel luogo detto) La Rocchetta per il canone annuo di Lire 115 di Genova.(Notaio Damezzano Domenico – Filza 1797 – Archivio di stato Savona)

Nel 1732 Giuseppe Maria Doria,anche a nome dei suoi figli minori e di suo fratello Agostino,appigiona ad Agostino De Fatio e Vincenzo Baglietto,un pezzo di terra vignata ed ortiva con due case da manente, posta a Varazze nel luogo chiamato la Caminata inferiore e l’orto di Rosciano,cioè la parte che comincia dal “ rivo Arzocco” sino al viale di Sant’Isidoro che passa nella Caminata superiore.

A Sant’Isidoro,protettore degli agricoltori, era dedicata una cappella campestre posta all’inizio di via Caminata superiore vicino al fabbricato dell’ex cinema Teiro; prima della sua demolizione avvenuta verso il 1915 il suo altare è stato donato alla chiesa di San Donato e ne costituisce attualmente l’altare maggiore, (Notaio De Mezzano Gius.Bartolomeo – Filza 2793 – Archivio di stato Savona)

Nel 1761 la signora Geronima vedova dell’Ill.mo Sig. Agostino Doria,appigiona a Cristoforo Giusto di Domenico,un pezzo di terra vignata ed ortiva con casa da conduttore chiamata la Caminata inferiore. (Notaio De Mezano Gio. Tomaso Giuseppe – Filza 3549 – Archivio di stato Savona)

Nel 1762 Giuseppe Maria Doria affitta a Paolo Rosciano fu Agostino, l’osteria del “ ponte di Teiro “ con stalla ed altri siti adiacenti per anni cinque.

Il ponte nominato è il “ ponte vecchio “ che collegava le due sponde del torrente Teiro tra il borgo e l’ingresso dell’oratorio dell’Assunta da un lato con la detta osteria posta presso l’attuale “ voltino “ di via Caminata inferiore dall’altro lato.In antico la zona fungeva da posto di controllo e di esazione dazi e pedaggi in entrata ed uscita dal borgo murato. (Notaio Rossi Carlo Felice –Filza 3366 – Archivio di stato Savona)

In quel periodo le finanze della famiglia non dovevano essere molto floride in quanto la stessa aveva contratto un debito di lire 3000 (tremila) di Genova verso il notaio Ottavio Maria Guastavino,per cui a garanzia la famiglia dovette ipotecare a favore del detto notaio la estesa possessione terriera della Caminata. (Notaio Guastavino Giorgio – Filza 2983 – Archivio di stato Savona)

Nel 1776 il Signor Francesco Maria Doria fu Agostino, commissiona all’ingegnere cartografo Giacomo Brusco una carta topografica di Varazze ove sono segnati il Palazzo,le case,giardino e parte degli stabili di sua proprietà.

Si nota che tutto il pianoro della Caminata,posto in sponda sinistra del torrente Teiro è tutto di sua proprietà,compresi i Mulinetti all’inizio della via Bianca(due mulini ed un molino da olio o gombo).

Inoltre anche l’osteria del ponte (già citata) ed il Palazzo (residenza con ampio giardino), posto nei terreni dell’attuale opera salesiana.

Nel 1786 l’Ill.mo Francesco Maria Doria fu Agostino appigiona a Stefano Piccone fu Giovanni,sopranominato Sacagnino,il giardino,ossia giardini di agrumi e frutta dei quali mediante muraglie resta circondato il Palazzo posto nel borghetto compresa “la fascia di fichi “ esistente al di fuori di detto giardino,dalla parte di levante,presso la torre del castello. (Notaio Bossani Pier Andrea – Filza 4105 – Archivio di stato Savona)

Nel 1801 viene steso un elenco dei beni del fu Francesco Doria fu Agostino.

Vi figurano il giardino ove resta il Palazzo posto fuori del borgo murato al di sopra della piazza del mercato; la possessione ortiva circondata da muraglie detta la Caminata condotta da tre manenti; altra terra ortiva ed acquativa denominata l’orto dei Ferri; due molini da macinare vettovaglie ed olivaro ossia gombo da olio posti ove dicesi ai Molinetti; un pezzo di terra boschiva dirimpetto la cappella di San Donato.(Notaio Bossani Pier Andrea –Filza 4106 – Archivio di stato Savona)

Nel 1803 Massimiliano Doria fu Francesco vende le sue possessioni della Caminata a Francesco Camogli fu Bernardino.(Notaio Perata Giobatta – Filza 4730 – Archivio di stato Savona)

Attorno all’anno 1950,l’ultima discendente varazzina della famiglia Doria,vende al comune di Varazze la rimanenza del terreno della Caminata per l’edificazione del nuovo plesso scolastico,tra via Recagno e via Camogli.


 

                                                             Ernesto Renato Arri


Associazione culturale San Donato – Varazze

Nuovo Consiglio Direttivo per il triennio 2017 – 2020

Presidente – Arri Ernesto Renato

Vice presidente – Ruggeri Carlo

Cassiere,economo – Piccardo Giacomo

Segretario – Fazio Caterina (Mina)

 

Membri del Consiglio Direttivo:

Cerruti Paolo - Arri Giacinto – Arri Sara – Fazio Maddalena – Accinelli Caterina

 


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News: Festeggiamenti in onore del Santo Patrono 2017

Posted by giacomo on 2017-07-11 10:07:31 CEST

Come consuetudine nella prima domenica di agosto si svolgeranno i festeggiamenti in onore di San Donato,secondo vescovo di Arezzo e martire,nella antichissima chiesa (un tempo pieve e prima parrocchia di Varazze) posta sul colle del Parasio (fra i resti del castrum romano-bizantino), tanto cara a generazioni di varazzini.

Programma generale

Venerdi 4 agosto

Alle ore 21,00 – Esposizione Eucaristica,Vespri, Omelia e Benedizione con la partecipazione del “coro dell’Annunziata“.

Sabato 5 agosto

Alle ore 21,00 – Serata musicale.

Nel corso dell’intrattenimento avverrà la cerimonia di consegna del prestigioso Premio “ CASTRUM D’ARGENTO “ che quest’anno viene assegnato a Bruzzone Emanuele, sportivo del settore BOCCE che ha conseguito nel corso della sua carriera successi importanti a livello mondiale, europeo e nazionale fra i quali due titoli mondiali, due europei e quattro italiani.

Saranno presenti le massime Autorità cittadine.

Domenica 6 agosto

Ore 9,00 – Santa Messa celebrata dal parroco di S. Ambrogio don Claudio Doglio, animata dalla cantoria di San Domenico.

Lunedi 7 agosto ( festa liturgica di San Donato )

Ore 20,30 – Vespri – Al termine processione attorno al colle con la statua del Santo e i Crocifissi delle confraternite varazzine – Benedizione sacerdotale.

Presterà servizio la banda Cardinal Cagliero.

 

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News: Presentazione

Posted by giacomo on 2017-07-11 10:04:54 CEST

Come è consuetudine, nella prima domenica di agosto, si tengono i festeggiamenti per San Donato, nella antichissima chiesa posta sul colle del Parasio, tanto cara a generazioni di varazzini.

L’appuntamento è sempre intensamente partecipato anche perché fino a pochi anni or sono alla festa religiosa era abbinata, nella suggestiva cornice del colle, anche la indimenticabile sagra della “melanzana ripiena“ che ha attirato in loco un numero considerevole di varazzini ma anche di villeggianti amanti della manifestazione e della cornice circostante. La sagra è servita in particolare per riscoprire, far conoscere e valorizzare “il fulcro dell’antica storia cittadina“, ovvero la chiesa di San Donato, già intitolata a San Michele ed il colle circostante ricco di valori storici ed archeologici.

Questo scopo è stato raggiunto, la sagra è stata rilevata da altri Enti e localizzata sul piazzale ai piedi del colle ma l’associazione culturale San Donato continua comunque gli studi, le ricerche ed altre attività tendenti a sviluppare ulteriormente gli aspetti ancora poco conosciuti del ricco ed interessante patrimonio storico, archeologico ed artistico del colle che, con la chiesa, è di proprietà comunale e quindi patrimonio della nostra comunità.

Fra le attività in corso nel settore culturale segnaliamo l’uscita recente del libro: L’abbazia cistercense di Santa Maria di Tiglieto 3° edizione accresciuta, nel quale oltre a nuovi documenti inediti citati, sono compresi anche alcuni capitoli inerenti i rapporti molto stretti dell’abbazia con Varazze nel periodo del medioevo.

Altra pubblicazione, pronta entro l’estate, è costituita del quaderno di storia locale n. 9, in una veste innovativa con un interessante titolo: - la millenaria storia di Varazze – con disegni a colori del varazzino Roberto Ciarlo; con i tempi che corrono vedere un’associazione culturale che è in grado di predisporre l’uscita di due libri in pochi mesi è davvero cosa notevole!

Ritornando ai festeggiamenti segnaliamo un cambiamento rispetto al passato; ovvero il premio Castrum d’Argento che solitamente veniva consegnato alla domenica, quest’anno verrà consegnato il giorno prima, ovvero sabato 5 agosto nel corso della serata musicale. Il premiato, Bruzzone Emanuele, nel suo settore sportivo bocce, ha conseguito risultati eccellenti fra i quali due titoli mondiali, due titoli europei e quattro titoli italiani; riteniamo giustamente che il Castrum sia meritato!

A conclusione dei festeggiamenti, lunedi 7 agosto (festa liturgica di San Donato), alle ore 20,30, dopo i vespri, processione in notturna attorno al colle con la statua del Santo, i crocifissi delle confraternite varazzine e la banda musicale cardinal Cagliero.

Il nostro slogan ormai consolidato è: “uscire con la gente, fra la gente, perché la vera festa è la gente”. Vi aspettiamo pertanto numerosi sul colle.

 

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Culturale San Donato 

 

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